AIAS, AiFOS, Associazione Ambiente e Lavoro, Comitato Salute e Sicurezza di AICQ, AIFES, Fondazione LHS, AIESIL, ANMIL e UNASF Conflavoro hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui riconoscono la videoconferenza sincrona, limitatamente alle parti teoriche dei corsi in materia di salute e sicurezza, un valido strumento per la formazione da poter utilizzare anche successivamente al periodo emergenziale, in base a precise motivazioni giuridiche, etiche e sociali.
L’opinione espressa è che la videoconferenza sincrona sia oggi la metodologia didattica più adatta per tutelare le attività delle imprese italiane e la professionalità di tanti enti formativi e dei docenti. Questo alla luce delle indicazioni contenute nelle disposizioni normative, considerando l’orientamento più recente del legislatore, gli investimenti fatti in periodo pandemico, la congiuntura economica attuale caratterizzata da incertezza geopolitica e le nuove esigenze del mondo del lavoro.
Per queste ragioni, i soggetti firmatari del documento dichiarano che proseguiranno, con responsabilità e correttezza, nell’erogazione di corsi in videoconferenza sincrona, nel rispetto delle indicazioni previste oggi per l’erogazione dei corsi in presenza dalla normativa di salute e sicurezza sul lavoro.
Nell’attesa di una regolamentazione della videoconferenza per la salute e sicurezza, si è quindi ritenuto necessario sottoporre l’urgenza di chiarezza nel periodo post emergenza all’attenzione del Ministro del Lavoro Andrea Orlando, delle Regioni per tramite del Coordinamento tecnico interregionale, e dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Anche la Safety Partner continuerà l’erogazione per alcuni dei corsi in videoconferenza sincrona relativamente limitatamente alle parti teoriche.